Mercoledì 22 novembre 2023
Il Rinascimento padano dell’immensa piazza voluta dai Pio
Il National Geographic inserisce Carpi tra le mete da visitare attribuendo a Piazza Martiri un " senso della meraviglia... quello destato dall’arrivarci e dal perdercisi. Quello che nessuna pagina cartacea o web potrà mai trasmettere perché, per capirlo, ci si può solo andare."
L'articolo racconta l'evoluzione della città da borgo medioevale a una delle più interessanti corti rinascimentali della Pianura Padana, grazie alle modifiche volute dal principe illuminato Alberto III.
La rivoluzione culturale che il principe portò è così descritta nell'articolo:
“Agli scontri sui campi di battaglia, Alberto preferì gli incontri con i più importanti intellettuali dell’epoca. Attraverso un proficuo giro di amicizie, promosse dialoghi e riflessioni sulle arti, la sua attività diplomatica tesse buoni legami con i potenti del continente e in particolare con le corti pontificia, imperiale e francese.
La sua autorevolezza di allora è confermata dalla storia dell’arte di oggi, con ritratto nella collezione della National Gallery di Londra, monumento sepolcrale conservato al Louvre e tomba della moglie Cecilia Orsini nella cappella in Trinità dei Monti a Roma... La dignità della sua piccola capitale, del resto, era tale da vantare una propria variante del dialetto emiliano e il diritto di battere moneta, anche se Alberto e i suoi predecessori non se ne avvalsero mai.”
L'articolo prosegue descrivendo l'evoluzione di Palazzo dei Pio e della piazza durante il periodo estense e dopo l'unità d'italia. Viene anche ricordata la strage dei 16 martiri nell'agosto 1944 in rappresaglia all’uccisione di un repubblichino a cui l'attuale nome della piazza è dedicato.
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